Quaresima 2018 – Giovedì Santo

Che cosa renderò al Signore?

Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore!

Durante il banchetto bisogna alzare i calici per fare festa. Ed é necessario che i calici siano ricolmi. Tutti gli invitati devono associarsi al tripudio, tutti devono essere gioiosi e festanti.

Si inneggia al Figlio vittorioso, si inneggia al Re eccelso. Si inneggia allo Sposo e all’Amico che ha pagato ogni riscatto e ha liberato tutti gli afflitti e i poveri.

Il tripudio è grande.

Ed Egli si alza, prende il pane e lo spezza e lo dona: «E’ il mio corpo», dice. Poi prende il vino. Il calice è colmo. Lo innalza, lo porge e: «Questo è il mio sangue, bevetene tutti». E tutti bevono, e tutti si saziano e tutti si inebriano del sangue divino.

Dopo aver mangiato e bevuto la sua voce risuona ancora: «Fate questo in memoria di me».

Gli uomini presenti si sentono più piccoli ma, da allora, tutti i giorni, a gara prendono il pane e il calice e se lo passano: memoriale di quel giorno, di quella immolazione, di quel convito.

Ad un angolo remoto, anche noi, alziamo il nostro calice per mangiare, bere, inneggiare!

 

Nicola Giordano, “Quaresima – intimità divina”, Edizioni VivereIn, 1986

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